Introduzione

«Passò un grande e forte vento che fendeva i monti e spezzava le rupi; ma Javè non era nel vento. Ci fu un fuoco; ma Javè non era nel fuoco. E dopo il fuoco ci fu una voce calma, sommessa. E Dio era in quella voce dolce esommessa». (cfr. I Re, 19, 11-13).

Il tipo di santità di Maria Anna Sala fa pensare a quella voce calma e sommessa, in cui era la presenza di Dio.

Per raggiungere le grandi altezze, per librarsi liberi e gioiosi verso le vette dello spirito, dobbiamo prima di tutto scendere in basso con le fondamenta dell'umiltà. Correre sul binario dell'umiltà e della fiducia in Dio che tutto può: questo il messaggio che Maria Anna Sala canta con la sua vita: un inno a Dio, una preghiera continua, un immergersi sempre più nel mistero di Cristo Gesù, che conobbe l'umiltà del sepolcro; un procedere fiduciosa nella consapevolezza chiara di essere da Dio amata, mentre tutto il suo essere era posseduto dall'Amore e cantava all'Amore.

Sr. Maria Anna Sala diede il massimo di sé nell'osservanza religiosa e nell'apostolato, con uno spirito di sacrificio che non aveva confronto, facendo brillare, pur restando sempre nascosta, tutti i doni di intelligenza di cui il Signore l'aveva dotata, tanto da affermarsi come insegnante di valore. Ma alle alunne ella diede non solo la scienza, pur tanto utile in tempi in cui la donna era tenuta lontana dalla cultura, ma anche la sapienza e il timore di Dio.

Senza sbandierare programmi di riscatto settoriale, lavorò saggiamente per la promozione della donna, cercando di darle una cultura adeguata ed una pietà basata su sicure conoscenze teologiche.

Tra le alunne, una ne ebbe, che ha fatto parla-re di sé, Giuditta Alghisi, poi sposata Montini, che fu la madre di Paolo VI.

Ciò ci fa pensare alla funzione silenziosa, ma grandiosa, che le Mamme sante hanno avuto nella formazione dei loro figli. Accanto alle mamme, le educatrici.

Card. Pietro Palazzini
(Prefetto della S. Congregazione
per le cause dei Santi)