Milano, 11 gennaio 2008

Intervista a
Sr Martha Delgado
in partenza per il Bénin

Dopo una breve sosta al centro della Congregazione, Suor Martha partirà il 28 gennaio per la sua nuova missione in Bénin, nel villaggio di GloYekon, a 30 Km da Cotonou. Là la attendono tre suore e una trentina di bambini

Le chiediamo: Come hai maturato questo tuo progetto di partire in Africa?
Suor Martha dice che ancor prima di entrare in Congregazione la missione africana attirava l’attenzione del suo cuore. Fu però durante la sua esperienza in Canada, a Montréal, che incominciò a pensarci seriamente. Madre Maria Angela aveva appena lanciato un appello alle suore, chiedendo volontarie per il Bénin.
Dopo un raduno comunitario, andando in cappella aprì il messale e vi lesse questa frase: “Il serait trop facile d’aimer Dieu sans se soucier du prochain. L’amour du Seigneur passe à travers notre amour des autres, particulièrement des pauvres, des démunis.” (Messale Romano prima settimana di Quaresima 2005).“E’ troppo facile amare Dio senza prendersi cura del prossimo. L’amore del Signore si comunica attraverso il nostro amore degli altri, particolarmente del nostro amore dei poveri e dei più bisognosi.”

Oltre alla preghiera ci voleva anche l’aiuto di qualcuno che mi aiutasse a discernere la volontà di Dio. Mi confidai con Suor Manuela.
Ciò che mi stava più a cuore era vivere in pienezza i Consigli Evangelici, l’amore e la predilezione che Gesù aveva per i poveri, la compassione che Egli nutriva per loro.


Ma perché l’Africa e non il Messico?
Sì, anche nel mio paese c’è tanta povertà e tanto bisogno, ma ora la Congregazione sta chiedendo aiuto per l’Africa e non per il Messico. Penso ad Abramo: il Signore gli disse: “Esci dalla tua terra e vai nel paese che io t’indicherò”. Il mio “si” come risposta ai voti perpetui che ho da poco pronunciati, si concretizza: “Tu mi hai chiamato? Eccomi Signore!” Non si tratta del mio progetto o della mia missione, ma del progetto e della missione che Dio mi affida in questo momento particolare della mia vita.

Che cosa ti attendi?
Non lo so; quello di cui sono sicura è che ovunque io vada il Signore sarà accanto a me per aiutarmi a compiere il suo volere.

Che cosa ti fa più paura?
Il clima. Io mi riconosco fisicamente debole. Non so davvero se potrò resistere in un clima così umido, ma “il Signore vede e provvede”. Io mi affido a Lui e alla Congregazione che è Madre.
A Dio chiedo che illumini tutta la Congregazione perché possa portare a compimento questa nuova, importante missione educativa che la Chiesa le affida.