Voce di Popolo

Settimanale di Informazione, attualita' e cultura dell'Arcidiocesi di Foggia-Bovino

Anno XIV-N.26 Foggia 21.09.2007

[Francesca Di Gioia - Enza Moscaritolo]

60° Anniversario di Cosacrazione religiosa di suor Vita Trizza

Una vita per Dio

L'ISTITUTO "MARCELLINE" DI FOGGIA HA FESTEGGIATO LA MADRE SUPERIORA
CON UNA SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA


Si è tenuta sabato 15 settembre nella Cappellina dell'Istituto "Marcelline" di Foggia, la Celebrazione Eucaristica per i1 60° Anniversario di Consacrazione religiosa della Superiora: Suor Vita Trizza. La celebrazione è stata presieduta dal cappellano dell'Istituto don Gino Savino e concelebrata dall'economo diocesano don Nicola Spagnoli. Presenti nell'aula liturgica numerose consorelle oltre che allievi delle scuole dell'Istituto con i genitori, insegnati e personale non docente ed un nutrito gruppo di ex- allieve.

Durante l'omelia don Gino ha ripreso il passo del Vangelo del giorno: "In questa lettura è Gesù a parlare della grandezza di Dio attraverso tre parabole: quella del pastore che cerca la pecora perduta, della donna che ha perso una dramma e spazza affannosamente alla sua ricerca e del padre che riaccoglie in casa il figlio perduto e ritrovato".

"Ogni occasione è buona per Lui per farci capire la grandezza e la misericordia di Dio: io mi comporto così perché Dio è così", ed aggiunge don Gino ri-ferendosi ai numerosi presenti "Magari potessimo dirlo noi! Il Dio che i Vangeli ci presentano è un Dio che ama il popolo, che ha un’ attenzione particolare per il singolo, che lo insegue finché non lo ritrova". Non è importante il tempo che passa per ritrovare qualcuno. Attualizzando: "Dobbiamo essere attenti - ha sottolineato don Gino - ad avere gli stessi tempi indefiniti del Signore; nel recuperare un ragazzo che ha difficoltà negli studi, un confratello che ha bisogno di essere sostenuto perché vive un momento di incertezza, una moglie o un marito che non riusciamo più a capire. Bisogna avere la pazienza e il coraggio di ritrovare qualcuno e rivivere in quel momento quella gioia e quella festa che esprimono queste tre parabole". E stato proprio questa idea di gioia e di compiacimento nell'incontro con il Signore il fulcro dell'omelia che nei passaggi successivi ha ribadito l'importanza e la capacità di Lui di ridarci un sogno, come quello che un padre deluso, ma poi rallegrato, fa nel dare una nuova possibilità ad un figlio perduto e ritrovato”.La capacità di sognare,quindi, come motore della fede: "Il nostro è un Dio che ci aiuta a sognare e a sperare nei nostri sogni". Infine un riferimento a Suor Vita. alla sua vita spesa per gli altri, per l'insegnamento, la formazione e la cura dei giovani. Una attenzione anche per le consorelle, che la ricambiano con affettuosa stima, e agli allievi ,rappresentati alla fine della Celebrazione Liturgica dalla preside Adriana Ravviso, presidente dell'Associazione Ex-allieve delle "Marcelline" che ha ribadito il momento di letizia e di felicità nel festeggiare il 60° di consacrazione religiosa della Superiora. "Ha portato avanti un preciso progetto di vita che ha trasmesso a diverse generazioni di ragazzi", "speriamo di poter beneficiare ancora a lungo della sua presenza - ha concluso la prof.ssa Ravviso - della sua ferma umanità e del suo amore per gli altri". Grazie suor Vita!

Intervista a Suor Vita Trizza

"Il ricordo gioioso del mio sì a Gesù"

Serena e sorridente, anche se un po' schiva, suor Vita vi-ve questo momento importante per la sua vita di religiosa, a 60 anni esatti da quel giorno in cui decise di consacrarsi definitivamente a Gesù e di dedicare la sua vita alla chiesa e agli altri, in mezzo all'affetto della comunità delle Suore Marcelline di Foggia, dove si trova dal 1999.

Che cosa ricorda di quel momento? Quali emozioni provava?

«In realtà la data esatta della mia consacrazione era il 13 settembre del 1947. Ricordo che quel giorno ero felice e al tempo stesso convinta e determinata nel proseguire il mio intento. Ero sicura di ciò che stavo facendo, sapevo di voler dire il mio sì al Signore. Sapevo anche che avrei incontrato molte difficoltà – come in effetti è stato nella mia vita- ma che il Suo appoggio e intervento non sarebbero mancati».

Qual è stato il periodo più difficile?

«Ce ne sono stati tanti, ho girato molto in questi anni, sono stata anche per un lungo periodo a San Vito dei Normanni, ma quello che adesso mi torna in mente è la missione in cui ho vissuto per 10 anni in Messico, in un villaggio a 200 km dalla capitale. Insieme alle mie consorelle dovemmo affrontare numerosissime difficoltà, a cominciare dalla lingua, passando poi per l'integrazione con la popolazione locale e i rapporti con le istituzioni Lavorammo i campi e costruimmo la missione con le nostre mani. Ma anche nelle situazioni più intricate riuscimmo sempre a percepire l’aiuto di Dio che spianava la strada».

Da otto anni è ormai inserita nella comunità delle Marcelline a Foggia, come valuta la situazione della nostra città?

«Qui mi sento naturalmente a casa, il gruppo di consorelle - di cui sono la Madre Superiora - è unito e laborioso, stesse caratteristiche che ho ritrovato nella comunità diocesana di religiose. Nel nostro istituto, infatti, ospitiamo gli incontri con le religiose della diocesi che si tengono con cadenza mensile. Ogni volta si crea una bella atmosfera, molto collaborativi e disponibile. Per quanto riguarda, invece, la situazione foggiana della città, sono evidenti le problematiche di questo territorio con le quali spesso noi suore ci confrontiamo, visto che portiamo avanti una scuola e conosciamo i giovani e le loro famiglie».

Nasce a San Vito dei Normanni ed è allieva interna del Collegio di Lecce fin dalla scuola elementare. Nella casa che l'ha vista studente, entra come postulante nel 1945, dopo aver conseguito la maturità classica e iniziato gli studi universitari nella Facoltà di Lettere e Filosofia a Bari, torna dopo la prima professione (fatta a Milano il 13 settembre del 1947) come suora insegnante.

Nel 1953 l'obbedienza la vuole a Bolzano dove insegna Lettere nella Scuola media e nel Ginnasio e dove rimane fino al 1963, anno in cui è mandata a Genova. Qui insegna Italiano nel Liceo Classico, corso di cui diventa ben presto Preside.Nel 1981 è chiamata ancora una volta a Lecce come insegnante e preside del Liceo Linguistico Sperimentale "appena nato". Nel 1986 riparte ancora una volta per Bolzano con la carica di Superiora della Casa. ma vi rimane per pochi anni.

Nel 1989 le viene affidata una missione "nuova" in tutti i sensi: fondare una casa in Messico, precisamente a Queretaro, dove le Suore Marcelline, già presenti da qualche anno in un quartiere popolare di città del Messico, si recavano settimanalmente per la catechesi.Qui suor Vita è stata lungimirante ed intelligente fondatrice di una scuola ancora in crescita, saggia e affettuosa guida della comunità nascente, esempio chiaro per tutte le giovani suore messicane dell'amore a Dio, alla Congregazione e alla missione di educatrice nella scuola, nella parrocchia, nei villaggi limitrofi, dove impera la miseria.

Dal Messico giunge a Foggia nell'agosto del 1999.