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Padre Ignacio Calabuig
Prima meditazione: la Madonna addolorata

Durante la sua vita Maria fu effettivamente “Addolorata”:

  • Sofferenza di essere incinta, senza poter essere capita e sostenuta da quelli che la circondano
  • Sofferenza di non sapere come e dove nascerà suo figlio
  • Sofferenza di vedere, dopo la nascita di Gesù, i piccoli innocenti uccisi per comando di Erode.
  • Sofferenza dell’annuncio, che porterà tutta la sua vita, “e a te una spada trafiggerà il cuore”, senza sapere quando e come questo succederà
  • Sofferenza della scomparsa di Gesù che lei cerca con Giuseppe durante tre giorni.
  • Sofferenza della morte prematura di Giuseppe: rimane vedova senza l’appoggio del figlio che va per le strade ad annunciare la buona novella e poi muore sotto il suo sguardo materno…

Nella storia della Congregazione possiamo notare la presenza tutta particolare della Madonna, con i tratti dell’Addolorata.
Possiamo identificare 4 momenti particolari:

  • Mons Luigi Biraghi decide di creare il nostro Istituto ai piedi della Madonna Addolorata, nel santuario di Cernusco
  • Nel santuario di Rho, un santuario frequentato dal Fondatore, vi è una statua della Madonna che, nel XVIe secolo, ha versato lacrime di sangue.
  • La Madonna con Gesù piangente appare ad una Marcellina, a Cernusco, nel 1924 e la guarisce.
  • La Madre convoca il prossimo capitolo con il titolo “… ai piedi dell’Addolorata”.

Data questa presenza di Maria che porta con Gesù la sofferenza degli uomini, le nostre comunità potrebbero sottolineare, in modo particolare, tre momenti del calendario liturgico:

  • La festa di Maria Addolorata del 15 settembre
  • Il venerdì della quinta settimana della quaresima (nel rito romano)
  • Il venerdì santo, nella celebrazione che commemora la Passione (h15). Il Papa stesso durante una liturgia della Passione ha rilevato la presenza di Maria che soffre presso il figlio suo crocifisso.

Seconda meditazione: l'apparizione della Madonna del Divin Pianto a Sr. Elisabetta Redaelli (Cernusco - 1924)

Il Padre continua la riflessione rievocando la storia di queste apparizioni e ci invita a contemplare in questa storia l’opera di Dio e a ricordare l’audace messaggio che Dio ha affidato, tramite Maria, a noi, Marcelline.
“Gesù non è abbastanza amato, cercato, desiderato, anche delle anime consacrate”. Sproporzione tra l’Amore di Gesù fino alla morte, fino a darsi pane e vino ad ogni Messa e la risposta degli uomini, suoi discepoli.. Maria ci affida, tramite Suor Elisabetta questa chiamata: “tu devi rimanere per dire questo”.
La vita di Suor Elisabetta ci ridice come le vie di Dio sono diverse dalle nostre vie, seguono un'altra logica. Elisabetta, ancora piccola, sapeva di avere la vocazione religiosa. Dopo varie difficoltà per aiutare la sua famiglia povera, entra in Congregazione e poco dopo si ammala. Diventa cieca, ridotta a dover dipendere in tutto dalle suore. “La bella Signora” viene a visitarla, Elisabetta l’accoglie e poi la prega di andare a confortare anche le altre ammalate.

“Cristo mi ha amato, ha dato la vita per me!” esclama l’apostolo Paolo.
Siamo consacrate per amare Gesù e riprodurre la Sua Vita, vita che Egli ha dato per ognuno di noi. Ci ha scelte e chiamate ad appartenergli totalmente fin dal momento del nostro battesimo.

Il messaggio della Madonna che ci chiama a:

  • amare “di più” Gesù: “Solo nell’Amore non dovete mettere misura!” diceva il nostro Fondatore. L’Amore cresce amando, nel vivere costantemente per l’altro.
  • cercare “di più” Gesù: Lui,il cercatore per eccellenza, lascia le 99 pecorelle per cercarne una sola! Cercare come l’amante del Cantico dei Cantici sapendo che, come diceva Agostino: “ noi non le cercheremmo se prima lui non ci avesse già cercato! In cielo, non avremo mai finito di scoprire l’Amore!
  • desiderare “di più” Gesù: Un desiderio che invade il nostro cuore, il nostro agire.

Quando Gesù mi manca? Desiderare di essere con Lui! La vita consacrata è un’avventura d’amore: Lui, il Tutto: senza di Lui, niente! Lui, causa del nostro vivere!

Stiamo serene e contente della presenza della Madonna!
Il titolo del Capitolo: “Ai piedi dell’Addolorata, per ascoltare oggi l’annuncio dello Spirito”: Occorre ascoltare il linguaggio delle lacrime e del sangue versato… e dire con S. Bernardino da Siena “Il mio Signore non è amato abbastanza!”

Madre Maria Angela
Conversazione

La liturgia è più di quello che si vive in chiesa: è l’insieme della vita fatta di parole, canti, gesti, colori. Pensiamo alla natura con i suoi colori, espressione di un continuo ritmo liturgico.
La liturgia è l’incontro di due persone: Dio e l’anima. E’ uno scambio relazionale, fatto di gesti, parole, sguardi che alimentano la nostra relazione con il Signore.
La liturgia riguarda tutti i momenti comunitari diretti ad alimentare la nostra relazione con il Signore: a tavola, in ricreazione, durante gli incontri…

Pensiamo ai momenti della tavola: la cuciniera è responsabile di una liturgia. Il momento del mangiare insieme è sacro, ricordo dell’Istituzione dell’Eucaristia. La suora anima questa liturgia con i colori, l’ordine, l’armonia.
Ma se non ci sono più suore in cucina? Vorrà dire che in un futuro il Signore ci chiamerà a educare i nostri laici, a renderli responsabili, perché diventino, anche loro, “ministri” della tavola.

Pensiamo alle nostre infermerie: nelle case, l’infermiera accoglie, cura, rianima il corpo, il cuore. Pensiamo all’acqua con lo zucchero che guarisce tanti mali dei piccoli.
Ma le suore infermiere scompaiono. Dovremo formare delle ministre del benessere fisico e interiore!

La liturgia penetra il nostro tessuto quotidiano: sia che siamo in classe o in chiesa annunciamo la stessa Verità. L’animatrice della liturgia deve vegliare affinché il ritmo delle preghiere continui nella vita della comunità. Quando le ali sono basse… lei può ricordarci: “Non abbiamo fatto comunione con il Risorto”. “ Non dobbiamo stare davanti al sepolcro vuoto!”
Stimoli dunque le consorelle con dolcezza, serenità e consapevolezza perché tutta la nostra vita punti al Signore! Deve pregare lo Spirito Santo perché le ispiri il piccolo gesto, la parola di gioia e di speranza di cui la comunità ha bisogno …
Lo Spirito la guiderà, certamente! Animate la comunità!

L’animazione della liturgia è un compito molto importante, una chiamata a vivere il ritmo liturgico, a toccarlo per mezzo di segni, a toccare il Signore presente in tutta la nostra vita! Il Signore vi aiuterà a far rivivere una nuova Pentecoste alle nostre comunità!